Molti studi sul bilinguismo condotti in ambito nazionale e internazionale concordano sul fatto che l'età sia un fattore fondamentale per l'apprendimento di una lingua.
L'età migliore per l'acquisizione di una seconda lingua è l'infanzia, in quanto i bambini possono apprendere la lingua in modo naturale e con maggiore facilità rispetto ad un adulto, questo è dovuto dal punto di vista neurologico da una maggiore apertura del sistema cognitivo.
Come sostiene Antonella Sorace docente dell’università di Edimburgo, esperta di bilinguismo e fondatrice del centro “Bilingualism matters” il cervello nei primi anni di vita ha la massima ricettività nei confronti del linguaggio, i bambini infatti tendono ad imparare ogni lingua o varietà di lingua senza sforzo in modo semplice alla stesso modo in cui imparano a camminare, il bilinguismo infantile dunque è un processo spontaneo che ha luogo se il bambino ha sufficienti opportunità di ascoltare le lingue e una sufficiente dose di motivazione ad usarle.
L'apprendimento in questa fase della vita risulta più spontaneo, si impara attraverso il gioco e il divertimento in modo naturale.
A facilitare il processo di sviluppo linguistico vi sono indubbiamente la curiosità del bambino e suo desiderio di comunicare.
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